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Casa Martinez

Gli stemmi di Casa Martinez: i sigilli della famiglia Martinez di Montemuros si collocano all'interno di una particolare categoria di sigilli ossia quella della sigillografia privata. Questi sigilli raggruppano quelli dei nobili, dei feudatari, dei professionisti, degli artigiani e mercanti e quelli di ''private persone''. Presentano una singolare ricchezza e varietà di temi: figure araldiche, parlanti, immagini sacre, monogrammi, ritratti di personaggi, ecc. Sotto il profilo diplomatico e giuridico possiamo distinguere sigilli dei feudatari, dei professionisti e dei privati cittadini. Il sigillo qui raffigurato è quello della famiglia Martinez, originaria della Murcia, che a partire dal 1657 sino alla fine del 1700, fu feudataria del villaggio di Muros, piccolo centro ora in provincia di Sassari e precedentemente agglomerato alla Curatorìa di Figulinas. I Martinez, da prima Signori di Muros, acquisirono il titolo baronale e, sotto il dominio sabaudo, nel 1762 a partire da Pietro Martinez, furono elevati al rango di marchesi con il predicato di Montemuros. Si tratta di un sigillo di tipo araldico, ovale; lo stemma raffigurato presenta uno scudo semirotondo o gotico moderno, sormontato da un elmo a cancelli, chiuso, di pieno profilo a destra, senza corona, circondato da lambrecchini. All'interno dello stemma, al centro, è rappresentato un quadrupede recante un bastone terminante con una croce, dal quale sventola un vessillo quadripartito a coda di rondine. Il quadrupede potrebbe essere un agnello, anzi con certezza sarebbe il comune Agnus Dei, già raffigurato assieme a numerose statue di San Giovanni Battista. L'animale è raffigurato ''in movimento'' con la testa rivolta all'indietro nel verso del vessillo e la zampa anteriore destra sollevata (quasi rampante). Forse calpesta un manto erboso. Sotto di esso sono presenti tre foglie trilobate, presumibilmente di vite o fico (molto probabilmente si tratta di foglie di vite, disposte orizzontalmente l'una accanto all'altra). Non compaiono altri simboli. Occorre far notare come lo stemma presente sul sigillo sia molto simile alla raffigurazione su una lapide rinvenuta presso la scuola materna di Muros; si tratta di una lastra marmorea opistografa che presenta da un lato lo stemma, come nel sigillo appunto, eccezion fatta per l'agnello evidentemente rampante, e dall'altro lato un'epigrafe in lingua spagnola, ancora da decifrare nella sua totalità. Lo stemma dei Martinez di Montemuros trova ancora oggi continuità con l'attuale stemma del Comune di Muros, concesso con DPR 6 agosto 1988. Araldicamente si tratta di un semipartito troncato: nel primo, di rosso, al leone d'oro, impugnante con le zampe anteriori lo spino di rovo secco, di nero, posto in palo; nel secondo, di azzurro, l'agnello pasquale, d'argento, coricato, munito di gagliardetto con il drappo bifido, posto in banda, di rosso e con l'asta, posta in sbarra, di nero; nel terzo, d'argento, alla ruota dentata, di rosso, raggiata di otto, munita di sedici denti, cui sono intrecciate tre spighe di grano, impugnate, di azzurro. Sono presenti, ovviamente, ornamenti esteriori tipici dell'araldica civile. Occorre infatti notare come nel cantone destro superiore dell'attuale stemma del Comune di Muros appaia l'agnello con il vessillo, già presente nello stemma dei Martinez, seppur rivolto verso l'interno e senza libro, segno inequivocabile di una continuità nell'attuale identità storica e culturale dell'antica famiglia Martinez di Montemuros.